Qualche settimana fa compariva sui giornali la foto di un tavolo con il sindaco di Firenze Nardella, il presidente della regione Rossi, il rettore dell’Università di Firenze Tesi e i rappresentanti di quindici multinazionali attive in Toscana. Questi ultimi dichiaravano (in sintesi) che ciò che attualmente viene insegnato all’Università non serve a niente, e che loro avrebbero indicato i percorsi formativi utili. Analogamente le multinazionali del vino e delle cave Apuane sono divenute gli attori (con alcuni comuni accodati) che dettano le condizioni al Piano paesaggistico della Toscana.
E’ in questa dispiegata visione beluscon-renziana dei rapporti fra imprese-territorio-istituzioni pubbliche che alle “polpottate” del “Foglio” di Ferrara segue l’articolo del direttore de “Il Giornale” Feltri. Ormai la menzogna e la calunnia infamante sono lo stile dispiegato contro la pianificazione: il vergognoso articolo si regge sulla frase: “La toscana…ha elaborato un Piano per distruggere i vigneti…sostituendoli con pascoli…” ovviamente non esiste una sola frase nel Piano che possa supportare questa ridicola menzogna, ripresa da altri giornali che a loro volta riportano veline messe in bocca ad imprese agricole o a sindaci di comuni imbeccati da lobbies finanziarie e di partito. Questa volgare ridicolizzazione del piano permette a Feltri addirittura di trasformare i docenti di cinque università toscane, che hanno elaborato il Piano, in alcolisti.
Così funziona il giornalismo pattumiera, se le notizie che un direttore di giornale riporta sono queste, bisognerebbe proporre la sua espulsione dall’albo dei giornalisti.
Alberto Magnaghi
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