Sta circolando a livello nazionale un appello in sostegno di Ciccio Auletta, consigliere comunale a Pisa per la coalizione della sinistra “Diritti in Comune”, oggetto negli ultimi mesi di ripetute denunce da parte di alcuni dei grandi poteri economici della città per l’attività politica che ha svolto dentro e fuori il Consiglio comunale e, adesso, di una causa civile per 100.000 euro di risarcimento (vedi sotto).

Trovate a questo indirizzo l’appello con le firme in ordine alfabetico: https://unacittaincomune.it/una-grande-mobilitazione-nazionale-a-sostegno-di-ciccio-auletta-contro-le-ripetute-intimidazioni-giudiziarie/

Se volete, potete sottoscrivere l’appello scrivendo a: liberaespressione@unacittaincomune.it indicando nome, cognome e qualifica.

Tra i primi firmatari:

  • Adriano Prosperi
  • Haidi Gaggio Giuliani
  • Mimmo Lucano
  • Tomaso Montanari
  • Vittorio Agnoletto
  • Luigi de Magistris
  • Monica Di Sisto
  • Alberto Magnaghi
  • Moni Ovadia Simona Baldanzi
  • Paolo Berdini
  • Marco Bersani
  • Raffaella Bolini
  • Fausto Ferruzza
  • Francuccio Gesualdi
  • Antonella Bundu
  • Dimitrij Palagi
  • Valentina Barale
  • Gianluca Mengozzi
  • Jason Nardi
  • Alfio Nicotra
  • Livio Pepino
  • Martina Pignatti Morano
  • don Andrea Bigalli
  • Luca Casarini
  • Domenico Megu Chionetti
  • Luca Scacchi
  • Guido Viale
  • Paolo Ferrero
  • Eleonora Forenza
  • Paolo Sarti
  • Tommaso Fattori

Le denunce per diffamazione verso Ciccio Auletta – presentate prima da Stefano Bottai, attuale Vicepresidente di Toscana Aeroporti, e poi dall’amministratore delegato di Toscana Aeroporti, Roberto Naldi – sono state archiviate dai giudici che hanno confermato in entrambi i casi le richieste di archiviazione dei PM e respinto i ricorsi.

In questi giorni però siamo di fronte a un’intimidazione ancora più grave:  Stefano Bottai ha infatti intentato una causa civile contro Auletta chiedendo ben 100.000 euro di risarcimento, nonostante in sede penale il giudice abbia confermato che le affermazioni del consigliere in merito allo scandalo delle “fideiussioni irregolari” non contenessero alcuna forma di diffamazione ma rientrassero solo nell’esercizio delle proprie funzioni.