Dal 21 al 23 Ottobre, alle Cévennes, si terrà il II anno degli Stati generali della società ecologica post-urbana. Andando al di là del titolo che sembrerebbe negare valore alla dimensione dell’urbanità, tutta da ricostruire per la nostra Società, questo appare come un evento importante che approfondisce le dinamiche e le caratteristiche di una ‘fuga dalla città’ in atto e che, più che a una prospettiva post-urbana, allude a una convincente prospettiva post-metropolitana, incentrata su reti dense e connesse di piccole città, meno energivore, produttrici di cibi sani e beni comuni, certamente meno vulnerabili di fronte ai nuovi rischi pandemici. Si tratta di una riflessione molto avanzata che apre a interessanti momenti di confronto e di dialogo con le attività di SdT (testo di Daniela Poli).

Il tema: Fine dell’abbondanza! Ma abbondanza per chi, e soprattutto di cosa e dove? Alla presenza di 15 organizzazioni, si discuterà delle periferie e della frugalità posturbana, della sensibilità ecologica degli abitanti delle città e ancor più di coloro che vengono a popolare le aree rurali (con il famoso “esodo urbano” sullo sfondo), modi di vivere e fare politica in campagna, potenziando la conoscenza o l’agro-ecologia contadina e le bioregioni come organizzazione posturbana del necessario ‘grande spostamento’ del territorio

Qui il programma, info e documentazione sui siti del Mouvement pour société écologique post-urbaine (EGPU):
https://www.post-urbain.org/
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https://www.linkedin.com/company/etats-generaux-du-post-urbain/.