È uscito, per i tipi di DeriveApprodi di Roma, il volume Miserie e splendori dell’urbanistica, scritto a due mani da Ilaria Agostini ed Enzo Scandurra e con una prefazione di Piero Bevilacqua.
Il saggio ricostruisce la “mutazione genetica” che ha portato l’urbanistica, nata come “disciplina del welfare che si proponeva di mitigare le distorsioni dello sviluppo”, a trasformarsi in molti casi in puro avallo ‘scientifico’ “all’inarrestabile saccheggio di città e territori operato dalle forze neocapitaliste”; “ma fornisce anche ipotesi per costruire la magnifica utopia di una nuova urbanistica”, utopia che già vive nel multiverso di pratiche alternative, marginali o antagonistiche, che disseminano “germi di mondi possibili” nelle nostre città e nei nostri territori.
Qui la coperta del volume, qui invece la sua scheda di presentazione a cura dell’Editore.